La bellezza di Tina descritta tra parole e immagine
|
Tina Modotti (Udine, 17 agosto 1896 - Città del Messico, 5 gennaio 1942) |
<<Flessuosa, dalle curve soavi, l'andatura lenta e armoniosa, occhi di un nero ardente>>.
Dalla locandina del film del 1921 The tiger's coat
<<Tina è di statura media, e di una bellezza straordinaria. Il suo volto dall'espressione tragica, mi ricorda la Duse.....>>.
Dichiarazione dello scrittore tedesco Leo M. Matthias
|
Tina Modotti - Edward Weston (1921) |
C'è altro modo per descrivere il fascino di una donna oltre le parole?
|
Immagine ©caterinAndemme |
A questo aveva aveva pensato il fotografo statunitense Edward Weston, fondatore insieme ad Ansel Adams del Gruppo f/64 (valore del diaframma di un'ottica fotografica), dando al nudo di Tina Modotti la sensualità intrinseca di ogni corpo femminile che, però, le causò il giudizio di donna dai facili costumi in una campagna denigratoria capitanata dal giornale messicano Excelsior, alla quale solo il deciso intervento del pittore Diego Rivera che dichiarò di avere avuto Tina Modotti in veste come modella per due suoi murales, salvò la stessa dall'accusa infamante di essere una prostituta per darle il giusto ruolo di modella professionale.
Una breve biografia
Assunta Adelaide Luigia Modotti nasce a Udine il 17 agosto 1896 da un'umile famiglia nella quale il padre, di professione muratore, era un fervente sostenitore del socialismo.
Per questioni economiche la famiglia di Tina Modotti emigrò in Austria a Klagenfurt quando lei aveva solo due anni: qui nacquero altri cinque figli e cioè: Valentina, Jolanda Luisa, Mercedes, Pasquale ed Ernesto (morto di meningite a soli tre anni).
Al ritorno in Italia nel 1905, sempre a Udine, nasce l'ultimo figlio Giuseppe Pietro.
In Italia Tina a soli dodici anni per aiutare economicamente la famiglia andò a lavorare come operaia in una fabbrica tessile sempre a Udine.
Questo, però, non le impedì di dare spazio alla sua passione dedicata alla fotografia frequentando, per imparare le fondamenta dell'arte, lo studio fotografico della zio paterno Pietro Modotti.
Nel 1913 Tina Modotti decide di raggiungere il padre e sua sorella Mercedes a San Francisco dove ritornò a lavorare in un'altra fabbrica tessile ma, allo stesso tempo, incominciò a studiare recitazione.
Cinque anni dopo, quindi nel 1918, sposò il pittore e poeta Roubaix de l'Abrie Richey (soprannominato Robo).
Il 1920 è l'anno di debutto di Tina Modotti nel mondo del cinema:
The Tiger's coat (Pelle di tigre) fu il primo dei tre film interpretati da Tina Modotti ed è l'unico giunto fino a noi.
Per una certa virtù dettata dal suo fascino esotico (Hollywood dava molto risalto al suo aspetto fisico anziché le sue doti di recitazione) ebbe un buon successo di critica e pubblico.
Ma fu appunto il modo in cui il suo viso e corpo furono lanciati che indusse Tina Modotti a fare terminare anzitempo la sua carriera di attrice.
Edward Weston da amante a marito (e Tina diventa una fotografa a livello mondiale)
|
"Le mani del burattinaio" - Tina Modotti (1921) |
Edward Weston conobbe Tina Modotti nel 1921 grazie dietro alla presentazione da parte di suo marito Robo: nel giro di un anno lei divenne dapprima la sua modella preferita, poi assistente di studio e, una volta affinata la sua tecnica, lei stessa fotografa.
Intanto, nello stesso anno, Robo decide di trasferirsi in Messico, nazione che dopo la rivoluzione è in pieno fermento culturale e sociale.
Tina, insieme a Weston, partono per Città del Messico per raggiungere il marito malato, purtroppo i due arriveranno nella capitale messicana due giorni dopo che Robo era morto per un attacco di febbre forse causato dal vaiolo.
In Messico ebbe modo di conoscere personaggi illustri tra i quali Ernest Hemingway, Robert Capa, Frida Khalo.
Il libro: Tina di Pino Cacucci
La vita di Tina Modotti subisce in Messico quasi una metamorfosi che la vede da fotografa affermata a rivoluzionaria combattente nelle file di Soccorso rosso internazionale e poi nelle Brigate internazionali in Spagna durante la Guerra civile spagnola.
E' una storia complessa questa che si potrebbe definire come la seconda vita di Tina Modotti, allora in aiuto alla conoscenza occorre leggere il libro di Pino Cacucci Tina per averne una giusta interpretazione.
Il libro è una biografia romanzata (è in quelle parti romanzate che ho trovato l'unica pecca del libro, in quanto i dialoghi inventati dall'autore mi sembrano fin troppo posticci....ma è solo una mia impressione).
A un certo punto nel libro la vita di Tina Modotti viene messa da parte dall'autore, ma solo per descriverne il contesto e gli accadimenti storici: così il lettore può comprendere cosa sia stata la dittatura di Stalin, mandante della morte di Lev Trockij, di come durante la Guerra Civile in Spagna vi sia stata un'altra guerra civile che riguardava i comunisti contro gli anarchici, della spregiudicatezza di alcuni personaggi come l'ambiguo Vittorio Vidali.
Vidali e Tina Modotti una relazione tossica
Tina Modotti muore a Città del Messico il 5 gennaio 1942 in maniera che per alcuni rimane misteriosa.
Tra questi Diego Rivera che affermò che Tina venne avvelenata dallo stesso Vidali in quanto era a conoscenza delle sue attività illecite per conto dei servizi segreti russi.
Naturalmente è questa solo un'illazione che non trova nessun riscontro in nessun documento, per cui possiamo solo accontentarci dell'epitaffio scritto da Pablo Neruda e che si può leggera sulla tomba di Tina Modotti:
<< Tina Modotti, sorella, tu non dormi, no, non dormi: forse il tuo cuore sente crescere la rosa di ieri,
l'ultima rosa rosa di ieri, la nuova rosa.
Riposa dolcemente sorella.
La nuova rosa è tua, la nuova terra è tua: ti sei messa una nuova veste di semente profonda e il tuo soave silenzio si colma di radici.
Non dormirai invano sorella...>>