Chi di voi non conosce le leggi delle robotica scaturite dalla mente letteraria di Isaac Asimov e pubblicate nel 1942 nel racconto Runaround (Circolo vizioso) sulla rivista Astounding Science - Fiction?
In sintesi sono queste:
1. Un robot non può recare danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla prima legge.
3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda legge.
Asimov ha introdotto questi principi di sicurezza, servizio e autoconservazione per garantire che i robot non fossero pericolosi per l'uomo se progettati e utilizzati correttamente.
Le leggi divennero popolari e influenzarono altri scrittori, contribuendo a ridurre le storie di robot distruttivi.
Legge zero
Successivamente, Asimov postulò una quarta legge, la Legge Zero, che è superiore alle altre tre:
Un robot non può danneggiare l’umanità, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, l’umanità riceva danno.
A seguito dell’introduzione della Legge Zero, le tre leggi sono state modificate:
1. Un robot non può recare danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno, purché questo non contrasti con la legge zero.
2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla legge zero e alla prima legge.
3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la legge zero, la prima legge e la seconda legge.
L'introduzione della Legge Zero ha sollevato dibattiti, poiché ammette la possibilità che un robot possa danneggiare un essere umano se la salvaguardia dell'umanità è l'obiettivo superiore.
fonte tratta da Perplexity AI
Chissà se Gli Umanoidi di Jack Williamson (pseudonimo di John Stewart Williamson) hanno avuto modo di leggere le Leggi della robotica di Asimov, considerando che questo romanzo è stato scritto nel 1948 (dunque sei anni dopo il postulato asimoviano) e pubblicato a puntate sulla rivista Astounding nel 1949, mentre per l'Italia è apparso per la prima volta nel 1955 nella collana Urania di Mondadori (copia che io conservo gelosamente nella mia raccolta di libri di fantascienza)
La trama:
Fra più di diecimila anni, in un lontano pianeta (Wing IV) sta per scoppiare una spaventosa guerra scatenata dalle Potenze Triplanetarie.Lo scienziato Clay Forester, scopritore della rhodomagnetica, sta febbrilmente mettendo a punto l'arma segreta per fare deflagrare un pianeta (non vi ricorda la Morte Nera di Guerre Stellari?), quando incominciano a succedere cose strane:Entra in scena Jane, una misteriosa bambina che compare e scompare in maniera inesplicabile, la cui venuta da l'inizio alla vicenda centrale del romanzo e cioè la lotta contro Gli Umanoidi, i quali, essendo stati progettati per servire, obbedire e proteggere gli umani dal male, vanno ben oltre a questa direttiva impedendo agli umani qualsiasi attività che non sia concettuale (quindi il solo pensare) rendendoli in qualche modo schiavi di un'interpretazione oltre ogni limite a scapito della libertà individuale.
Nel 1980 Jack Williamson scrisse The Humanoid Touch (Il ritorno degli umanoidi pubblicato in Italia nel 1982 sempre nella collana Urania della Mondadori: inutile dire che anche questo romanzo fa parte della mia collezione di romanzi di fantascienza).
In questo nuovo capitolo gli umanoidi confrontano la loro esistenza con il concetto di umani e, di conseguenza, il loro libero arbitrio che sfocia nel rapporto tra tecnologia e società (tema che sempre di più oggi sta diventando pressante).
La stessa problematica è cioè il grado di libertà di un androide lo abbiamo visto nel capolavoro di Ridley Scott Blade Runner, a sua volta tratto liberamente dal libro Do Androids Dream of Eletric Sheep? di Philip K. Dick.
Qui di seguito una scena iconica del film in ricordo di Rutgher Hauer.