martedì 30 gennaio 2024

Hsi Yuan Chi Lu: la scienza forense in un antico testo cinese

 

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Dimenticatevi  CSI dove si  arriva alla soluzione di un delitto  partendo  da un'esile traccia e dall'aiuto  della tecnologia: in questo  caso  tutto è più facile se dietro  vi sono una regia e una sceneggiatura.

Nella realtà le indagini  condotte attraverso i metodi  della scienza forense sono molto più complesse di  quelle della finzione cinematografica, ma non per questo prive di un certo loro  fascino dovuto a risultati  di  studi e aggiornamenti tecnologici sviluppati nel corso  di  decenni.

Dal punto  di  vista strettamente giuridico  si  può dire che già nell'antica Roma sia l'imputato, sia la persona ricoprente il ruolo  di  pubblico  ministero, dovevano presentare entrambi  le prove ai  fini  di  un'assoluzione o  di una condanna.

E' ovvio  che nei  tempi  di  allora non era possibile stabilire l'innocenza o la colpevolezza di un individuo su  basi  scientifiche, bisogna aspettare fino  al 1247 quando in Cina verrà stampato  quello  che è considerato il più antico  testo  di  medicina forense: Hsi Yuan Chi Lu (Sul lavare via i torti  e le accuse ingiuste).


L'autore non è un medico, bensì un giudice: Sung Tzu (da non confondere con il generale e filosofo Sun Tzu  autore de L'arte della guerra vissuto in Cina tra il VI e il V secolo  a.C.).

La sua opera, ristampata fino a quasi l'inizio  degli  anni '50 del  secolo scorso, redige una vera e propria guida per aiutare i funzionari chiamati a indagare sui  delitti.

A esempio  Sung Tzu disquisisce sull'esame delle ossa umane:


Più macabro, ma pur sempre importante nell'analisi del  ritrovamento  di un corpo, è la descrizione di  esso in rapporto al  tempo  trascorso  dal  decesso:  


A questo punto  tralascio la descrizione di un cadavere nelle stagioni  di inverno  e autunno....



lunedì 29 gennaio 2024

"I love shopping" di Sophie Kinsella

 


Leggere I love shopping è come bere un bicchiere di orzata (ammesso  che l'orzata possa piacere): la lettura scorre via veloce, leggera e divertente per una trama per nulla impegnativa: insomma, una lettura da divano, alla luce soffusa di una lampada, magari  sorseggiando un tè (che è meglio  di un'orzata).

Sophie Kinsella

Sophie Kinsella (in realtà il suo  vero nome è Madeleine Wickham), giornalista economica, laureata a Oxford alla facoltà di  Economia e Filosofia, è una delle migliori  scrittrici  specializzata nel  genere Chick Lit: genere letterario sviluppato  in gran Bretagna e USA negli  anni '90 che si  rivolgeva soprattutto al pubblico  di  giovani  donne, single e in carriera.

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La trama del libro è molto  semplice: Becky Bloomwood, giornalista presso una rivista che si occupa di  economia, ha un vizio: lo shopping compulsivo tanto  da diventare per lei  una malattia (shoppinpatia?), nonché farle accumulare debiti  su  debiti per questo  suo  vizio. 

Il destino, insieme alla sua esperienza di giornalista economica, la porterà a diventare una proto - influencer di  successo.

Ovviamente non mancherà l'amore a coronare la vita di  Becky (il lieto  fine è assicurato).

Nel  2009 per la regia di P.J. Hogan uscì nelle sale il film omonimo tratto  dal libro, con Isla Fisher nel  ruolo  di  Becky Bloomwood: melenso, stupido, in poche parole inguardabile.

P.S. Una mia piccola curiosità: fra voi  uomini vi  è stato  almeno uno  che abbia letto I love shopping?



venerdì 26 gennaio 2024

A proposito delle librerie

 

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Si è vero, in questo  blog si parla soprattutto  di libri: eppure anche le librerie hanno la loro importanza, tanto  da fare preferire una al posto  di un'altra.

Vuoi perché essa è in un edificio  storico, oppure è intimamente accogliente, un luogo  do  ci  si  sente, in un certo  qual modo, coccolati  e protetti dal  brusio  di  sottofondo  (di  solito in una libreria si parla sottovoce).

Ma, soprattutto, attirati dalla cordialità del librai  e dei  commessi.

Senza tralasciare per questo i luoghi  delle nostre città dove trovare le bancarelle dei  libri  usati: vero  terreno  di  caccia di ogni  amante delle edizioni fuori  commercio (a me, per esempio, piace gironzolare tra quelle in piazza Colombo nella mia Genova).

Quali sono le librerie (ma anche le bancarelle) che hanno per voi un fascino  particolare nella vostra città o  borgo?



"Memorie Mediterranee" di Edmondo De Amicis

 


Ammetto senza vergogna di  avere avuto una grossa lacuna letteraria nei  confronti  di  Edmondo  (Mario  Alberto) de Amicis: cioè limitando la sua produzione di opere  solo  ai  suoi  libri più famosi partendo  da Cuore, quindi Il romanzo di un maestro e Amore e ginnastica.

Edmondo  Mario  Alberto  De Amicis

Sono riuscita a colmare questa mia mancanza il giorno che, entrando in un punto  vendita della mia catena libraia preferita (posso  solo  dire che il nome inizia con la lettera "L" e termina con la parola "accio"), ho  trovato tra gli  scaffali questo  Memorie mediterranee scoprendo  così in E. De Amicis il giornalista-viaggiatore moderno spigliato  e, a volte, ironico come,  e forse più di  tanti  altri  autori moderni.

I reportage sono talmente vivide nella narrazione (anche se si  è scelto giustamente di  lasciare il testo con l'uso  grammaticale di  allora) che sembra di  essere accanto all'autore nel  momento in cui  egli  scrive, così si  entra nel  Museo  del  Prado  di  Madrid con E. De Amicis da guida che illustra i  quadri  di  Goya e Velasquez.

Ancora più vivida e cruda è la descrizione di una corrida: qui  il sangue versato, i  corpi  smembrati dei  cavalli  e il tripudio degli  spettatori ogni  qualvolta il torero  infilza il toro, è talmente forte da sembrare quasi una sequenza tratta da uno dei  tanti film splatter.

Il clou del libro si  raggiunge con il viaggio  a Costantinopoli (Stambul nella versione originale del libro) dove addirittura il premio Nobel  per la letteratura Orhan Pamuk afferma che: <<Costantinopoli di  Edmondo  de Amicis è la migliore opera su  Istanbul del XIX secolo>>. 

Nessun aspetto  della città  di  allora viene tralasciato: dalla descrizione del  Gran Bazar a Galata, dalla cucina agli  alberghi, alla religione (Maometto), dagli  italiani  che lì abitavano insieme a greci ed ebrei,  formando un caleidoscopio di popoli e culture che forse (anche senza forse) non troviamo più nella Istanbul odierna.

Ho  a core ciò che Edmondo  de Amicis scrive alla conclusione del  suo  viaggio  a Costantinopoli:

<< ...chi  sa quale sposa italiana del secolo  ventunesimo, venendo  qui  a fare il suo  viaggio  di nozze, non esclami qualche volta: "Peccato! Peccato che Costantinopoli non sia più come la descrive quel  vecchio  libro tarlato dell'Ottocento che ritrovai  per caso in fondo  all'armadio  della nonna">>.

Mi sono ripromessa che un giorno andrò a Istanbul (non necessariamente in viaggio  di nozze) portando  con me Memorie mediterranee come guida, pensando di  ascoltare la voce di Edmondo de Amicis al  mio  fianco.




lunedì 22 gennaio 2024

"La scienza in cucina" di Hervé This

 


Mi piace cucinare vantando, inoltre, anche una buona percentuale di  sopravvissuti tra gli invitati alle mie cene.

Mi piace perché impastare, preparare marmellate, torte salate e pietanze varie (tranne quelle a base di pesce) mi aiuta a rilassarmi e tirarmi  su in quei  momenti in cui  il  mio  stato  d'animo è simile a quello  di un paguro.

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Detto  questo, non mi ero  mai  chiesta cosa accadesse realmente ai  cibi  durante la loro  preparazione  e cottura in termini  scientifici, in realtà non mi interessava minimamente!

Fintanto  che non mi  fu regalato La scienza in cucina, ovvero come recita il sottotitolo: << Un piccolo  trattato  di gastronomia molecolare>>. 

Non è un libro  di  cucina nel  senso  classico, perché Hervé This non è uno  chef stellato, ma bensì un chimico  francese padre della cosiddetta gastronomia molecolare.

Così, tra un capitolo  e l'altro (impreziositi da divertenti  vignette), ho scoperto  di  come tutti i sensi partecipano  affinché un cibo  risulti  gustoso....o  al  contrario  disgustoso.

Di  come un eccessivo  consumo di proteine porta alla perdita di  calcio e di  come consumare frutta e verdura limitano  tale perdita.

Di  come il vino contenga pigmenti  salutari (ahimè, essendo  astemia devo  rinunciare a essi).

Scoprire che cuocere un uovo  al  forno, a una temperatura intermedia tra quella della coagulazione dell'albume e del  tuorlo, porta a un risultato  sorprendente e che la spiegazione in termini  scientifici  è come fare una tesi  sui  quanti.

E così via....

L'unico  capitolo  che ho  saltato è stato  quello incui si  dava la spiegazione del perché un'aragosta bollita diventa rossa: gettare un essere vivente nell'acqua bollente lo trovo orripilante!

Per concludere una piccola mia raccolta di  ricette a base di  risotti.





mercoledì 17 gennaio 2024

"La polvere del mondo" di Nicolas Bouvier

 


Proviamo  a rileggere la seguente frase che Nicolas Bouvier scrisse nel  suo  capolavoro La polvere del mondo,  e rispondiamo con sincerità se queste parole sono in sintonia con quello  che esprimiamo considerando il concetto  di  viaggio

<<Un viaggio non ha bisogno  di motivi. Non ci  mette nulla a dimostrare che basta a se stesso.

Pensate di  andare a fare un viaggio, ma subito è il viaggio che vi  fa, o vi  disfa...>>

Nicolas Bouvier

Oggi viaggiare è il più delle volte pianificato: preparato  dai  tour operator, vissuto  nei  commenti di  chi prima di noi ha percorso  lo stesso itinerario,  forse visualizzato  su  Google Maps: in poche parole l'antitesi dell'avventura.  

Quindi, per ritrovare il gusto  dell'avventura, andiamo indietro  nel  tempo, diciamo  a settantuno  anni fa, quando nel 1953  un giovane svizzero  di  ventiquattro  anni lascia le agiatezze familiari, i  suoi  studi  di  diritto e di  storia medievale, per mettersi  alla guida di una Fiat Topolino e intraprendere, insieme al  suo  amico Thierry Vernet (che illustrerà con i suoi  disegni La polvere del mondo), un viaggio che lo  condurrà da quella che una volta era la Jugoslavia fino alla Turchia,  da qui  all'Iran e Afghanistan per arrivare ai  confini  con l'India: una lunghissima viandanza tra avventure (e disavventure,  soprattutto meccaniche), accompagnato  sempre dalla meraviglia di nuove scoperte e, tra quelle, l'avvicinarsi  a nuove culture.

 Dunque: perché si  lascia alle spalle il vissuto  di ogni  giorno per affrontare ciò che non ha nulla di programmato?

Ancora una volta è Nicolas Bouvier a dare la risposta attraverso le sue parole:

<< ...ciò che costituisce l'ossatura dell'esistenza non è né la famiglia, né la carriera, né ciò che gli  altri  diranno  o penseranno  di  voi, ma alcuni  istanti  di  questo  tipo, sollevati  da una levitazione ancora più serena di  quella dell'amore, e che la vita distribuisce con una parsimonia a misura del nostro  debole cuore>>.

Per concludere voglio aggiungere che i  confini territoriale degli Anni '50 non sono quelli  di oggi, più difficili da superare considerando che essi sono quelli  dei pregiudizi e della diffidenza dell'uno nell'altro.

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Una curiosità: l'introduzione alla versione italiana de La polvere del mondo è stata affidata allo  scrittore e giornalista  triestino  Paolo  Rumiz, il quale nel  suo  libro  La leggenda dei monti naviganti scrive di un suo  viaggio dalle Alpi agli  Appennini a bordo  di una Fiat Topolino che per l'occasione venne chiamata Nerina.






martedì 16 gennaio 2024

"Donne che corrono coi lupi"di Clarissa Pinkola Estès

 


Fu durante la mia precedente vita da pendolare che, una mattina sul treno, una donna vedendomi leggere Donne che corrono coi lupi mi disse quanto il libro le aveva cambiato  la vita.

Chiacchierammo per un po' senza che lei  mi dicesse su  come la sua vita fosse cambiata dopo  la lettura di  quel libro (d'altronde erano  fatti  suoi)

Per quanto  mi riguarda Donne che corrono coi lupi non mi ha cambiato  la vita (non ne vedo  la necessità, considerando che sono felice di  quella che ho), ma certamente ha aggiunto qualcosa al mio  bagaglio  culturale (scarso, soddisfacente o altro  dipende dal punto  di  vista).

Clarissa Pinkola Estés ha attinto  alle favole e alle tradizioni di  diverse culture con lo scopo  di  fornire una visione della natura femminile legata alla Donna Selvaggia, mettendone in risalto la forza psichica presente in essa.

Natura che, purtroppo, a volte (troppe volte, forse) viene soffocata da paure, incertezze e stereotipi.

Non è un libro  di  facile lettura, nel  senso  che l'argomento ha un suo interesse, ma 528 pagine (oltre a una cinquantina contenente le note) può risultare un po'  indigesto.

Per cui, mi sono  ritrovata a leggere il libro a piccole dosi, per meglio  metabolizzare i concetti  espressi  da Clarissa P.E.

D'altronde lei  non è una scrittrice, bensì la sua professione è quella di  analista con specializzazione in etnologia e psicologia clinica, da questo  si può dedurre (e perdonare) una certa prolissità o ripetizioni.

Anche se il titolo  Donne che corrono  coi lupi fa pensare di  essere rivolto solo  al mondo  femminile, la sua lettura può essere interessante anche per un uomo.





venerdì 12 gennaio 2024

"L'intestino felice" di Giulia Enders



Sono perfettamente consapevole che recensire un libro  che parla dell'intestino possa interessare quanto il "problema delle acciughe in Perù".

Eppure. quest'organo  che occupa la nostra pancia, è fondamentale per il sistema immunitario, per ricavare energia dal cibo, senza tralasciare che esso possiede il sistema nervoso  più esteso dopo  il cervello,  e che quest'ultimo viene influenzato dal  buon funzionamento  dell'intestino.

Giulia Enders

A illustrare l'importanza e la capacità dell'intestino è Giulia Enders. gastroenterologa tedesca già vincitrice dello Science Slam di  Friburgo  nel 2012.

Lei  riesce a padroneggiare la materia in maniera spigliata e ironica (coadiuvata nello  scrivere il testo dai  disegni  di  sua sorella Jill, laureata in Design della comunicazione).

Nel libro, oltre a essere descritta la fisiologia dell'intestino, si parla di  allergie, intolleranze alimentari, nonché di  stitichezza e....lassativi.

Che sia un libro serio lo dimostra una nota aggiunta al  testo,  e cioè:

<< I consigli  contenuti in questo libro sono stati  valutati dall'autrice e dall'editore, ma non intendono in alcun modo sostituirsi alle raccomandazioni dei  medici  competenti>>.





martedì 9 gennaio 2024

Graphic novel: fumetti o letteratura?

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 Mi sono sempre chiesta (e adesso  lo  chiedo  a voi): la graphic novel è da considerare una forma di  letteratura, oppure uno  stile più elaborato appartenente al mondo  dei  fumetti?

D'altronde, prendendo come esempio  tra gli  altri  Persepolis dell'autrice iraniana Marjane Satrapi, la narrazione della storia qui  non è solo  appannaggio della parola, ma diventa ancora più immediata attraverso l'uso  dell'immagine. 


Dunque, di questo  genere letterario  (....mi sono scoperta: ormai  da tempo  ho  dato  la risposta alla mia stessa domanda), l'opera che mi  sta più a cuore è Una ballata del mare salato dell'intramontabile Hugo  Pratt e del  suo iconico personaggio (indimenticabile quanto l'autore) Corto  Maltese. 





sabato 6 gennaio 2024

" Una passeggiata nei boschi" , autore: Bill Bryson

C'è una frase nel libro  di  Bill Bryson che mi accomuna all'autore, e cioè quando  scrive:

<<... ero  sporco, colavo  sudore, ero  stanco morto e abbastanza malmesso da far girare i passanti.

ero  di  nuovo un'escursionista>>.

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Uhm!... a dire la verità non sono mai  arrivata al punto  che la gente si  girasse incontrandomi ma, per quanto  riguarda stanchezza e sudore (e un po' di sporcizia), la descrizione di  Bryson è veritiera.

Ritornando  al libro, forse solo  sommando  tutti i passi percorsi  nei miei  trekking ed escursioni, potrei  dire di  avere superato l'autore, sennonché lui  si  è cimentato nella famosissima Appalachian Trial : qualcosa come 3400 chilometri  da percorrere, più di quattro  volte il Cammino  di Santiago, quasi  tre volte e mezzo  la Via Francigena.

Inoltre il nostro  eroe (e adesso  vado a spiegarvi  perché lo  considero  tale) lo  ha fatto in compagnia del suo  amico Stephen Katz, senza che entrambi  avessero  esperienza di  trekking e con qualche chilo  (tanti  chili) di  troppo: insomma due veri cittadini!

La descrizione che il libro  da di  quest'avventura è un vero  spasso, anche quando  si parla di  bufere di  neve e di  insetti  famelici (oltre che di  animali  altrettanto  famelici) ma, soprattutto, si parla degli incontri con un'umanità molto  varia.

Insomma, Una passeggiata nei  boschi è un libro che mette buonumore e tanto  desiderio di << sporcarsi, colare sudore per essere di nuovo  un'escursionista>>.

P.S. Una passeggiata nei  boschi è anche un film dl 2015 con il titolo A spasso  nel  bosco, per la regia di Ken Kwapis, con Robert Redford, Nick Nolte ed Emma Thompson.








martedì 2 gennaio 2024

" Il sentiero degli dei" di Wu Ming 2



Come si legge   nella prefazione del libro, alla sua prima lettura si  comprende che esso è un intreccio di  cammino e scrittura, il tutto,  da come si  deduce dal  titolo del libro, è incentrato sul trekking La via degli  dei   che da Bologna conduce a Firenze lungo l'Appennino tosco -emiliano, un percorso che idealmente unisce piazza Maggiore con piazza della Signoria.

Volendo  trovare un altro  tema nel testo oltre che alla descrizione del  tracciato  escursionistico, possiamo  dire che esso è anche un libro  di  denuncia: infatti, più di  dieci  anni  fa e cioè all'uscita della prima edizione de Il Sentiero degli  dei ,  si  era appena conclusa la battaglia tra coloro  che volevano preservare l'ambiente naturale dell'Appennino e gli  interessi  della rete ferroviaria Alta Velocità. 

Oggi, dopo  la vittoria dell'Alta Velocità, non si sono  mantenute quelle promesse di inizio  lavori e cioè la possibilità di  viaggiare tra i due capoluoghi in breve tempo: il risparmio e meno  di  mezz'ora, mentre i danni  causati  all'ambiente sono stati ben maggiori.

In ogni  caso  la Via degli  dei è uno dei più frequentati trekking in Italia e il libro  del  collettivo  di  scrittori  Wu Ming 2 è considerato un classico  della letteratura di montagna.

Anch'io nel luglio  del 2022 ho percorso  quest'itinerario (partendo  da Firenze verso  Bologna, una scelta dovuta a questioni  di logistica), ritrovandomi  diretta testimone dell'incontro  di un personaggio descritto  a pagina 66 del libro: la Signora delle borracce.

La Signora delle Borracce (in seguito mi hanno informata che il suo  nome è Ada) era una locandiera che veniva in soccorso ai  camminatori poco  avveduti che partivano  con le borracce vuote: lei, in maniera molto  gentile, riempiva le borracce dispensando calore umano  e consigli.

Ebbene,  fu  durante la mia ultima tappa che mi avrebbe portato  a San Luca e quindi  a Bologna, che questa donna anziana e gentile mi offrì un po' di  riposo accogliendomi nel  terrazzo della sua casa (la trattoria di  sua proprietà ormai  chiusa) affacciata sul fiume Reno.

Passai  con lei un breve tempo in cui, molto  malinconicamente, mi parlò della sua vita e della sua esperienza lavorativa lasciata alle spalle per stanchezza e per altri  motivi.

Ancora oggi conservo un bellissimo  ricordo di  quei  momenti e il piacere di  avere incontrato  la Signora delle  borracce.

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Potete trovare l'esperienza del mio  trekking su IL blog di  Caterina, mentre se siete interessati  alle mappe di ogni  singola tappa, queste le potete trovare sul mio profilo Outdooractive.