martedì 30 gennaio 2024

Hsi Yuan Chi Lu: la scienza forense in un antico testo cinese

 

Immagine ©caterinAndemme

Dimenticatevi  CSI dove si  arriva alla soluzione di un delitto  partendo  da un'esile traccia e dall'aiuto  della tecnologia: in questo  caso  tutto è più facile se dietro  vi sono una regia e una sceneggiatura.

Nella realtà le indagini  condotte attraverso i metodi  della scienza forense sono molto più complesse di  quelle della finzione cinematografica, ma non per questo prive di un certo loro  fascino dovuto a risultati  di  studi e aggiornamenti tecnologici sviluppati nel corso  di  decenni.

Dal punto  di  vista strettamente giuridico  si  può dire che già nell'antica Roma sia l'imputato, sia la persona ricoprente il ruolo  di  pubblico  ministero, dovevano presentare entrambi  le prove ai  fini  di  un'assoluzione o  di una condanna.

E' ovvio  che nei  tempi  di  allora non era possibile stabilire l'innocenza o la colpevolezza di un individuo su  basi  scientifiche, bisogna aspettare fino  al 1247 quando in Cina verrà stampato  quello  che è considerato il più antico  testo  di  medicina forense: Hsi Yuan Chi Lu (Sul lavare via i torti  e le accuse ingiuste).


L'autore non è un medico, bensì un giudice: Sung Tzu (da non confondere con il generale e filosofo Sun Tzu  autore de L'arte della guerra vissuto in Cina tra il VI e il V secolo  a.C.).

La sua opera, ristampata fino a quasi l'inizio  degli  anni '50 del  secolo scorso, redige una vera e propria guida per aiutare i funzionari chiamati a indagare sui  delitti.

A esempio  Sung Tzu disquisisce sull'esame delle ossa umane:


Più macabro, ma pur sempre importante nell'analisi del  ritrovamento  di un corpo, è la descrizione di  esso in rapporto al  tempo  trascorso  dal  decesso:  


A questo punto  tralascio la descrizione di un cadavere nelle stagioni  di inverno  e autunno....



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