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Dimenticatevi CSI dove si arriva alla soluzione di un delitto partendo da un'esile traccia e dall'aiuto della tecnologia: in questo caso tutto è più facile se dietro vi sono una regia e una sceneggiatura.
Nella realtà le indagini condotte attraverso i metodi della scienza forense sono molto più complesse di quelle della finzione cinematografica, ma non per questo prive di un certo loro fascino dovuto a risultati di studi e aggiornamenti tecnologici sviluppati nel corso di decenni.
Dal punto di vista strettamente giuridico si può dire che già nell'antica Roma sia l'imputato, sia la persona ricoprente il ruolo di pubblico ministero, dovevano presentare entrambi le prove ai fini di un'assoluzione o di una condanna.
E' ovvio che nei tempi di allora non era possibile stabilire l'innocenza o la colpevolezza di un individuo su basi scientifiche, bisogna aspettare fino al 1247 quando in Cina verrà stampato quello che è considerato il più antico testo di medicina forense: Hsi Yuan Chi Lu (Sul lavare via i torti e le accuse ingiuste).
L'autore non è un medico, bensì un giudice: Sung Tzu (da non confondere con il generale e filosofo Sun Tzu autore de L'arte della guerra vissuto in Cina tra il VI e il V secolo a.C.).
La sua opera, ristampata fino a quasi l'inizio degli anni '50 del secolo scorso, redige una vera e propria guida per aiutare i funzionari chiamati a indagare sui delitti.
A esempio Sung Tzu disquisisce sull'esame delle ossa umane:
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