Mi piacciono quelle fotografie in bianco e nero che raccontano una storia.
A esempio quella che ritrae una donna mentre si lava in una vasca da bagno: l'occhio di chi osserva si sofferma sul viso della donna, bellissima, poi scorre su di un paio di anfibi militari sporchi di fango ai piedi della vasca.
infine su quel elemento che da solo ci dirà dove ci troviamo e in che periodo della storia: una cornice sul bordo della vasca con dentro una foto che ritrae Adolf Hitler.
Siamo nell'aprile del 1945 a Berlino, precisamente in Prinzregenteplatz, la residenza del Führer.
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Lee Miller Penrose durante la Seconda guerra mondiale |
Lei, la protagonista del libro di Serena Dandini La vasca del Führer, è Lee Miller Penrose (Poughkeespie, New York, 23 aprile 1907 - Chiddingky, Regno Unito, 21 luglio 1977).
Per onore di cronaca bisogna citare l'autore della fotografia e cioè il collega di Lee Miller: David E. Scherman.
Lee Miller, insieme a Margaret Bouke-White, furono le uniche due donne accreditate presso l'esercito degli Stati Uniti, durante l'ultimo conflitto mondiale, come fotoreporter di guerra.
Lee Miller pochi giorni prima di quella iconica immagine, dove appare molto stanca, ha fotografato gli orrori dei campi di sterminio di Dachau e Buchenwald, lo ha fatto per un servizio che verrà pubblicato su di una rivista che si occupa di tutt'altra cosa rispetto alla guerra: Vogue.
la storia della vita di Lee Miller inizia con un dramma: all'età di sette anni subisce una violenza sessuale, forse da parte di un amico di famiglia (non si è mai saputo chi fosse stato il violentatore).
Ma è, quando diciannovenne, la fortuna le viene incontro in un modo che solo in alcune trame di film sembra possibile.
Lei cammina distrattamente per le strade di Manhattan quando sta per essere investita da un'automobile: a salvarla ci pensa un passante, non uno qualunque, è Condé Montrose Nast, proprietario e fondatore di Vogue e Vanity Fair.
Lui rimane affascinato dalla figura e bellezza della giovane donna tanto da proporle di diventare fotomodella per Vogue.
La prima foto in cui Lee Miller appare nelle vesti di fotomodella risale al 15 marzo 1927, da quella data in poi la sua carriera vola in un continuo crescendo.
A parte un piccolo episodio accaduto l'anno dopo, quando una sua foto a figura intera venne utilizzata per una pubblicità per assorbenti intimi: mai nessuno, prima di allora, aveva fatto simile accostamento che andava contro centri principi di una mentalità bigotta (mentre nell'Italia odierna si è pensato di aumentare l'IVA sugli assorbenti....scusate la divagazione).
Lei, però, a fare solo la modella proprio non ci pensa e quindi decide di passare dall'altra parte dell'obiettivo recandosi a Parigi per diventare allieva di Man Ray.
Con il tempo sarà sempre più brava nell'arte fotografica, fino a diventare, per l'appunto, una fotoreporter di guerra.
Serena Dandini nel suo libro La vasca del Führer è molto brava a seguire la storia di Lee Miller nei luoghi dove ha vissuto, nei suoi incontri con personaggi famosi e nella descrizione di una donna formidabile, un genio libero, che ha saputo anticipare quelle spinte necessarie affinché alle donne vengano riconosciuti i propri diritti nella società.
La vasca del Führer si legge come un romanzo, tanto più attraente per il fatto che raconta una storia vera.
Non sarà facile dimenticare questo racconto di Serena Dandini.
RispondiEliminaNel suo profondo, accurato "affresco storico di un'epoca" l’autrice riesce, narratrice onnisciente, ad arrivare alle più profonde ferite del cuore di chi ha visto l'indicibile.
Le fotografie scattate dopo la liberazione dei Campi di Concentramento, risucchiano tutta la linfa vitale di Lee Miller che, come un manichino disarticolato rotola nel baratro, per non rialzarsi più uguale a sé stessa.
La prima e l'ultima parte del racconto sono il fulcro della storia. Entrambe tirano le fila della vicenda della fotografa. Apice e sgretolamento dell'anima di una donna, che riesce ad autodistruggersi inseguendo, senza freni, la "banalità del male" che mina la sua vita per sempre. Per inseguire “la verità” rinuncia al suo futuro appassendo e arrivando alla fine, prima della morte avvenuta nel 1977.
Il dipinto della vita di un'anima libera, anticonformista, che è stata capace di precorrere i tempi; mille vite in una donna, personaggio tanto importante quanto sconosciuto ai più.
Modella, musa di Duchamp, appartenente al gruppo dei surrealisti, francese d'adozione, amica di Picasso,
esploratrice mai sazia di avventure spericolate, fotografa di guerra al fronte.
Questa è un’insolita biografia.
Lee Miller, per testimoniare al mondo “l’indicibile” , ha rinunciato alla salute fisica e mentale.
Per coloro che "erano a casa e non avevano la minima idea di come fosse fatto l'inferno".