giovedì 28 dicembre 2023

Storia degli spettri di Massimo Scotti


L'incipit del libro: 

<< Era stato un inverno  gelido quello  del 1848, il più freddo  che la gente ricordasse.

Si  andava a letto  presto, la sera, e nella casa in cui  viveva la famiglia Fox ogni notte si  sentivano strani  colpi nei  muri e nel pavimento....>>.

Incipit non del tutto  dissimile da quello amato  da Snoopy:

<< Era una notte buia e tempestosa....>>

Non vi  aspettate, però, di leggere di porte che cigolano, di  ectoplasmi vaganti in case abbandonate, oppure di  cavalieri  erranti che vanno in giro con la propria testa sottobraccio.

Il libro  di  Massimo Scotti (ricercatore specializzato nella letteratura francese e collaboratore in diversi  atenei) è molto serio, tanto  da leggere nella prefazione che anche il diritto  romano  e quello moderno si interessa ai fantasmi quando,  a esempio, un appartamento  con annesso spirito può venire deprezzato.

...Se ciò sia vero bisogna chiederlo a un avvocato (o  avvocatessa).

Il libro, dunque,  può essere letto  a più livelli: da quello  strettamente legato  alla cronaca, alle tradizioni, all'antropologia e alla scienza, fino ad arrivare alla definizione in cui il concetto   di  fantasma è cambiato di pari passo  con l'evolversi  della società





 

mercoledì 27 dicembre 2023

Microcosmi di Claudio Magris



Non ho mai letto una descrizione più accurata del gatto, per meglio dire della sua "natura gattesca", come questa che Claudio Magris fa nel suo libro Microcosmi:

<< Il gatto non fa nulla, semplicemente è, come un re.

Sta seduto, accovacciato, sdraiato. 

È persuaso, non attende niente e non dipende da nessuno, si basta.

Il suo tempo è perfetto, si allarga e si stringe come la sua pupilla, concentrico e centripeto, senza precipitare in alcun affannoso stillicidio.

La sua posizione orizzontale ha una sua dignità metafisica generalmente disimparata. Ci si sdraia per riposare, dormire, fare l'amore, sempre per fare qualcosa e rialzarsi subito dopo averla fatta;

Il gatto sta per stare, come ci si stende davanti al mare solo per essere lì, distesi e abbandonati.

È un dio dell'ora, indifferente, irraggiungibile>>.

Naturalmente in "Microcosmi" non è il gatto a essere il protagonista (anche se ho il sospetto che l'autore abbia una certa predilezione per il felino), ma lo sono i luoghi, partendo dal Caffè San Marco di Trieste fino a ritornare in questa città dopo aver narrato altri luoghi con altri personaggi le cui vicende a volte sono lievi, altre tragiche.

"Microcosmi", Premio Strega 1997, ha una lettura che considero forse "più leggera" del precedente Danubio ( Premio Bagutta 1986) che considero il migliore di Claudio Magris, ma questa "leggerezza" non è da interpretare come scrittura mediocre, anzi siamo sempre al cospetto di un'indubbia capacità nel maneggiare le parole che solo scrittori della qualità di Claudio Magris sono capaci..