martedì 31 dicembre 2024

Sfere di fuoco: dalla fantascienza di Urania, passando per i miti fino alle ipotesi scientifiche

 Nel 1492, mentre Cristoforo Colombo a sua insaputa scopriva l'America, a Barga (in provincia di  Lucca) la cronaca locale riporta la storia di una sfera di  fuoco che solcò il cielo con grande rombo (probabilmente si  trattava del passaggio di un meteorite dal peso  di 120 chilogrammi  che si  schiantò nel  novembre dello stesso  anno in Alsazia, nei pressi  di  Ensisheim)


Qualche secolo dopo, precisamente nel  1954, Urania, la collana della Mondadori  dedicata ai  racconti di  fantascienza, pubblicò il romanzo Sfere di  Fuoco di  Erik van Lhin (uno  dei  tanti  pseudonimi del prolifico autore statunitense Lester del Rey)

Nel  romanzo , ambientato  sul pianeta Mercurio, una colonia di  terrestri deve fare i  conti  non solo con le tempeste magnetiche solari ma anche con un'entità fornite di intelligenza propria (appunto le Sfere di  Fuoco). 

Dal  racconto di  fantascienza passiamo  a quella del  mito  o  leggenda:

Si  narra che ogni  anno ad ottobre sul fiume Mekong misteriose sfere di  fuoco, chiamate dalla popolazione locale bung fay paya nak, si  elevano  dalla sua superficie verso il cielo  notturno, per poi scomparire alla vista.

 Per la popolazione queste sfere non sono  altro  che emanazioni di un leggendario popolo  di uomini -serpenti: i naga.

 La scienza,  comunque, ci  dice che nella categoria sfere di  fuoco possiamo includere i fulmini  globulari, i  fuochi  fatui e altri  fenomeni  simili delle quali  la scienza fornisce le seguenti  ragioni: 

Alcune sfere di  fuoco sembrano  essere il  prodotto di  organismi  viventi: il decadimento della materia organica nelle paludi e in altre zone umide porta al  rilascio  di  gas contenti metano e fosforo  (fosfina) che possono incendiarsi  dopo avere interagito con l'ossigeno  dell'atmosfera producendo, quindi, una luce tremolante sospesa a mezz'aria.

Alcuni  fenomeni, d'altra parte. sono  di  origine elettrica come, a esempio, una scintilla all'interno  del  terreno durante un terremoto: in questo  caso  le rocce sollecitate rilasciano un flusso  di  elettroni in superficie dove, sempre interagendo  con l'aria, producono  lampi  di  luce. 

Il discorso  cambia quando  si  parla di  fulmini globulari che si producono in atmosfera indipendentemente da esserci  o meno un temporale in corso: 

La  loro forma è pressoché sferica e di  diametro variabile, mentre il loro  movimento è rapido  e casuale, oppure, al  contrario, rimangono stazionarie nel  cielo ( potrebbe essere una spiegazione ai  recenti  avvistamenti  di  droni misteriosi  nei  cieli degli  Stati Uniti? Questa è solo una mia modesta ipotesi).

Una certa cronaca, diciamo  al limite dell'impossibile, parla di  alcuni  casi in cui  il fulmine globulare, entrando in una casa (da una finestra  aperta?),  ha ucciso chi  si  è trovato in quella stanza.

 Oppure si parla anche di  fulmini  globulari passeggiare lungo  la corsia di un aereo  (è quello  che riferì l'astronomo Roger Jennison durante un volo  notturno  nel 1963).

Le risposte al  quesito riguardante la natura dei fulmini globulari sono  varie (in alcuni  casi  bizzarre) e vanno dai  micro buchi  neri, fenomeni  dovuti  a particelle calde di  silicio, una reazione nucleare in miniatura  (a proposito  di  bizzarrie, fino a crisi  allucinatorie dovute all'epilessia (mai  riscontrate in medicina!). 

Lo scienziato  cinese H.C. Wu dell'Università di Zhejiang,  prendendo  spunto che le sfere potrebbero  essere formate da radiazioni  a microonde, ipotizza che:

Le microonde nascono da un gruppo  di  elettroni accelerati a una velocità prossima alla quella della luce.

Ciò avviene quando il terreno è colpito  da un fulmine, in particolare gli  elettroni sono  accelerati  dal  forte campo  magnetico, creato  come quando un canale di  elettroni si muove gradualmente dalla base di una nuvola verso il suolo, appena prima del flash luminoso e cioè del  fulmine.

In quella parte del  fulmine che raggiunge il suolo, prosegue Wu, si può produrre un gruppo  di  elettroni relativistici, che, a loro  volta, emettono intense radiazione a microonde: indipendentemente dalla fonte, le microonde atmosferiche producono plasma caricando l'aria circostante. 

La radiazione esercita una pressione sufficiente a spingere il plasma verso l'esterno in una bolla che noi, per l'appunto, vediamo  come un fulmine di  forma sferica. 

 Le microonde intrappolate al  suo interno continuano  a generare plasma e quindi  a mantenere in vita la bolla per una breve durata.

Il fulmine, alla fine, sbiadisce appena la radiazione, trattenuta all'interno  della bolla, viene dissipata. 

In caso  contrario la bolla si  rompe causando un'esplosione. 

La presenza di microonde e plasma come componenti  dei  fulmini  globulari ne spiegherebbe alcune delle proprietà come quella di attraversare i vetri  delle finestre,  creare un rumore udibile all'orecchio umano e generare ozono. 

Questo, sempre secondo  le teorie dello  scienziato  cinese, spiegherebbe come un fulmine globulare può entrare anche nella cabina di pilotaggio di un aereo: gli  elettroni ne attraverserebbero il guscio  metallico dopo  essere stati  accelerati dall'energia prodotta dal  fulmine.

in ogni  caso  la scienza continua a indagare per fornire una risposta precisa ed esauriente per quanto  riguarda la formazione delle sfere di  fuoco....forse i naga potrebbero  aiutarci  per derimere questo mistero.