sabato 23 novembre 2024

Il Ragno Gedeone: la (NON) favola di Caterina A.

 

Il Ragno Gedeone 


Tutte le favole iniziano  con c'era una volta.....

Anche questa!

<< C'era una volta un bambino  che chiameremo  Mattia.

Mattia  viveva in una vecchia casa insieme alla mamma e al patrigno (il papà era morto quando lui  era ancora nella pancia della mamma).

Il patrigno  all'inizio  della storia con sua madre si  era dimostrato amorevole e pieno  di  attenzioni poi, con il passare del  tempo, all'amore sostituì il vino fino a diventare, giorno  per giorno, sempre più violento.

Mattia dal  canto  suo non aveva molti  amici: anzi  non ne aveva affatto!

Solo uno, però:

Il Ragno Gedeone

Il Ragno  Gedeone non era reale, viveva in una pagina di un vecchio libro o, per meglio  dire, era nel  disegno raffigurante una cantina dove, in un angolo, una ragnatela penzolava dal  soffitto e, al  centro  di  essa, vi  era appunto il Ragno  Gedeone.

A Mattia in effetti i ragni non piacevano ma, non si  sa il perché, Gedeone gli  era simpatico.

Fu la fatica di vivere accanto a un uomo  violento  (picchiava sia lui  che sua madre) che gli  fece nascere un desiderio: e cioè che il Ragno Gedeone una volta per tutte si portasse via l'uomo.

E una notte in cui  la Luna, che di solito se ne sta in cielo tra le stelle a farsi i fatti  suoi, ascoltò il desiderio  di  Mattia: subito inviò un raggio  della sua luce nella pagina aperta di  quel  libro.

Il raggio  di  luce colpì Gedeone che uscì dal  disegno diventando  sempre più grande (Mattia, ovviamente, dormendo  non si  accorse di  nulla).

Il Ragno  Gedeone uscendo  dalla stanza del  bambino, andò nel  corridoio  della casa, si infilò sotto lo stipite della camera da letto dove dormiva il patrigno (la madre aveva ottenuto, non senza fatica, di poter dormire in un'altra stanza).

L'uomo  dormiva alla grossa, ma una sensazione come di  solletico lo fece svegliare: era il Ragno Gedeone  che stava intessendo un bozzolo intorno  al  suo  corpo.

L'uomo dapprima pensò a un incubo, poi, rendendosi  conto  che era sveglio, provò ad urlare: ma dalla gola non gli usciva nessun  suono.

Quindi  il Ragno  Gedeone passò di  nuovo  sotto  lo  stipite della porta portando  con se l'uomo imbossolato: considerando  che siamo in una favola anche l'uomo  passò sotto  la porta, assottigliandosi sempre di più (udiva solo  lo  scricchiolio delle sue ossa che si spezzavano...)

Il giorno  dopo  la madre di  Mattia cercò l'uomo e non trovandolo  da nessuna parte (pensando  che ubriaco  avesse avuto un incidente), denunciò la scomparsa alla polizia.

Furono  fatte delle ricerche per giorni,  ma nulla: l'uomo  era misteriosamente scomparso.

Da allora la vita di  Mattia e di sua madre andò per il meglio, anzi, per ognuno  che entrava in quella casa la sensazione era che la felicità non potesse più abbandonare madre e figlio.

Passarono  gli  anni e Mattia, ormai  uomo, viveva con una donna che amava, due deliziosi bambini  (una bambina e un bambino, per l'esattezza) e tanti  amici.

Un giorno Mattia riordinando le sue cose, ritrovò quel  vecchio  libro  di  favole, si  ricordò del Ragno  Gedeone, eppure in quel  disegno c'era un particolare che non rammentava: dalla ragnatela, come una preda, pendeva un bozzolo  a forma umana (come una mummia) dalla quale si potevano intravedere solo  due occhi disperatamente impauriti.....>>

FINE