Il Ragno Gedeone
<< C'era una volta un bambino che chiameremo Mattia.
Mattia viveva in una vecchia casa insieme alla mamma e al patrigno (il papà era morto quando lui era ancora nella pancia della mamma).
Il patrigno all'inizio della storia con sua madre si era dimostrato amorevole e pieno di attenzioni poi, con il passare del tempo, all'amore sostituì il vino fino a diventare, giorno per giorno, sempre più violento.
Mattia dal canto suo non aveva molti amici: anzi non ne aveva affatto!
Solo uno, però:
Il Ragno Gedeone
Il Ragno Gedeone non era reale, viveva in una pagina di un vecchio libro o, per meglio dire, era nel disegno raffigurante una cantina dove, in un angolo, una ragnatela penzolava dal soffitto e, al centro di essa, vi era appunto il Ragno Gedeone.
A Mattia in effetti i ragni non piacevano ma, non si sa il perché, Gedeone gli era simpatico.
Fu la fatica di vivere accanto a un uomo violento (picchiava sia lui che sua madre) che gli fece nascere un desiderio: e cioè che il Ragno Gedeone una volta per tutte si portasse via l'uomo.
E una notte in cui la Luna, che di solito se ne sta in cielo tra le stelle a farsi i fatti suoi, ascoltò il desiderio di Mattia: subito inviò un raggio della sua luce nella pagina aperta di quel libro.
Il raggio di luce colpì Gedeone che uscì dal disegno diventando sempre più grande (Mattia, ovviamente, dormendo non si accorse di nulla).
Il Ragno Gedeone uscendo dalla stanza del bambino, andò nel corridoio della casa, si infilò sotto lo stipite della camera da letto dove dormiva il patrigno (la madre aveva ottenuto, non senza fatica, di poter dormire in un'altra stanza).
L'uomo dormiva alla grossa, ma una sensazione come di solletico lo fece svegliare: era il Ragno Gedeone che stava intessendo un bozzolo intorno al suo corpo.
L'uomo dapprima pensò a un incubo, poi, rendendosi conto che era sveglio, provò ad urlare: ma dalla gola non gli usciva nessun suono.
Quindi il Ragno Gedeone passò di nuovo sotto lo stipite della porta portando con se l'uomo imbossolato: considerando che siamo in una favola anche l'uomo passò sotto la porta, assottigliandosi sempre di più (udiva solo lo scricchiolio delle sue ossa che si spezzavano...)
Il giorno dopo la madre di Mattia cercò l'uomo e non trovandolo da nessuna parte (pensando che ubriaco avesse avuto un incidente), denunciò la scomparsa alla polizia.
Furono fatte delle ricerche per giorni, ma nulla: l'uomo era misteriosamente scomparso.
Da allora la vita di Mattia e di sua madre andò per il meglio, anzi, per ognuno che entrava in quella casa la sensazione era che la felicità non potesse più abbandonare madre e figlio.
Passarono gli anni e Mattia, ormai uomo, viveva con una donna che amava, due deliziosi bambini (una bambina e un bambino, per l'esattezza) e tanti amici.
Un giorno Mattia riordinando le sue cose, ritrovò quel vecchio libro di favole, si ricordò del Ragno Gedeone, eppure in quel disegno c'era un particolare che non rammentava: dalla ragnatela, come una preda, pendeva un bozzolo a forma umana (come una mummia) dalla quale si potevano intravedere solo due occhi disperatamente impauriti.....>>
FINE
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