......Edmondo De Amicis
Ammetto senza vergogna di avere avuto una grossa lacuna letteraria nei confronti di Edmondo (Mario Alberto) De Amicis: limitando la mia conoscenza delle sue opere a quelle più classiche, cioè Cuore, Il romanzo di un maestro, e Amore e ginnastica.
E' appunto con Memorie Mediterranee che ho avuto modo di conoscere un Edmondo De Amicis giornalista e viaggiatore, spigliato e a volte ironico nella descrizione del suo girovagare attraverso il Mare nostrum.
Pubblicato per la prima volta nel 1908 Memorie Mediterranee si articola in quattro sezioni principali:
- Spagna: con resoconti su Barcellona, Madrid e l'Andalusia
- Marocco: con la descrizioni di città quali Fez e Tangeri
- Costantinopoli (tema principale di questo articolo)
- Sicilia: basato su Ricordi di un viaggio in Sicilia, è il confronto della trasformazione della Sicilia dopo quarant'anni dalla sua prima visita .
Il libro è una raccolta di reportage che De Amicis scrisse principalmente per il giornale fiorentino La Nazione
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Cesare Biseo - danzatrice orientale (1876) |
Il libro è arricchito dai disegni dell'amico Cesare Biseo, pittore e illustratore (Roma, 18 aprile 1843 - Roma, 25 gennaio 1909).
I reportage sono talmente vividi nella narrazione che sembra di essere accanto all'autore nel momento in cui egli scrive: così si entra nel Museo del Prado di Madrid con E. De Amicis che illustra i capolavori di Goya come se fosse una guida del museo.
Ancora più vivida (e cruda) è la descrizione di una corrida: qui il sangue versato sulla terra dell'arena, i corpi smembrati dei cavalli e il tripudi degli spettatori ogni qualvolta il torero infilzava con l'estoque (la spada) il povero animale (lasciatemi dire che la corrida non mi piace), il tutto è talmente forte da sembrare quasi la sequenza di una sceneggiatura tratta da uno dei tanti film splatter.
Il clou del libro è comunque il viaggio a Costantinopoli - Stambul nella versione originale: nelle note del testo si legge che l'editore ha voluto mantenere le grafie e accentazioni dell'epoca - nessun aspetto della città viene tralasciato: dal Gran Bazar a Galata, dalla cucina agli alberghi, dai cani randagi alla vita malinconica degli eunuchi, alla religione, dagli italiani che lì abitavano pacificamente insieme a greci ed ebrei fornendo un caleidoscopio di popoli e culture.
Che il racconto di Edmondo de Amicis su Costantinopoli è da considerare uno dei più accreditati viene dall'affermazione del Premio Nobel Orhan Pamuk che dice:
Costantinopoli di Edmondo de Amicis è la migliore opera su Istanbul del XIX secolo.
Per quanto mi riguarda ho a cuore ciò che Edmondo De Amicis scrive alla conclusione del suo viaggio a Costantinopoli:
Chi sa che qualche sposa italiana del secolo ventunesimo, venendo qui a fare il suo viaggio di nozze, non esclami qualche volta: "Peccato! Peccato che Costantinopoli non sia più come la descrive quel vecchio libro tarlato dell'Ottocento che ritrovai per caso in fondo all'armadio della nonna".
Mi sono ripromessa che un giorno andrò a Istanbul (non necessariamente in viaggio di nozze) portando in viaggio con me Memorie Mediterranee come guida, pensando di ascoltare la voce di Edmondo de Amicis che mi illustra le bellezze di questa intramontabile città.
Il viaggio continua insieme ad altri centocinquanta compagni
Il romanzo di Costantinopoli è un'opera monumentale a prescindere dalle sue 956 pagine: non poteva essere altrimenti considerando gli autori: Silvia Ronchey, saggista e bizantinista con cattedra di Civiltà bizantina presso l'Università di Roma Tre, e Tommaso Braccini che insegna Filologia Classica e Lingua e Letteratura Greca all'Università di Siena.
Nel libro troveremo sia la biografia aggiornata di ogni singolo autore che immagini comprendenti disegni e mappe storiche.
Il romanzo di Costantinopoli copre 16 secoli di storia, quindi dall'epoca bizantina (330 - 1453) fino al periodo ottomano (limitato con termine al 1923).
Lo sviluppo del testo è un inconsueto itinerario topografico e storico: ogni percorso è è illustrato da una mappa e da una introduzione scientifica e narrativa dedicata ai luoghi attraversati.
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