Bill Bryson è sempre.....Bill Bryson
Sennonché in questo sua opera (?) Piccola grande isola, il seguito di Notizie da un'isoletta ( libri entrambi dedicati all'Inghilterra), più che il Bill Bryson che tanto mi ha divertito nei suoi precedenti libri (che ovviamente ho letto), ho trovato il personaggio di un vecchietto piuttosto rancoroso che spara a zero su tutto e tutti.
Qualche esempio?
A pagina 145 a proposito di internet e degli informatici scrive testualmente:
<<D'altra parte internet è così: non è che un ammasso di informazioni digitali, senza cervello e senza sentimenti: in effetti, proprio come gli informatici>>.
A pagina 156 è in disaccordo con l'autore di un articolo pubblicato sulla rivista Economist riguardanti le cinture verdi intorno alle città, giudicandolo "idiota, pomposo, saccente".
Va bene, forse sto esagerando e questo suo libro non mi è particolarmente piaciuto, ma cosa dire quando lui ride (o vuol fare ridere) delle sue flatulenze.
Infatti, parlando della sua visita a Blenheim (monumentale residenza di campagna a Woodstock nell'Oxfordshire) descrive la sua prodezza:
<< ....a peggiorare le cose, nel nostro gruppo c'era qualcuno che stava mollando scorregge tanto silenziose quanto letali. Fortuna volle che fossi io, quindi non ero neanche lontanamente infastidito come gli altri>>.
Immagine che una simile confessione abbia suscitato in più di un lettore (ma anche in qualche lettrice) delle grasse risate, da parte mia spero di non incontrare mai Bill Bryson al chiuso in un museo.....
Togliendo il cinquanta o sessanta per cento delle pagine del libro scritte con questo tenore, il restante può bastare per una una lettura sotto l'ombrellone.
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