martedì 27 agosto 2024

Le prime albe del mondo di Marco Albino Ferrari

 In Liguria dal  mare si  vedono  le montagne e viceversa 



Ad un certo punto  leggo  nel  libro  di Marco  Albino  Ferrari Le prime albe del  mondo una domanda curiosa che più di una persona, una volta arrivati  in cima al  Monte Bianco, gli pone e cioè:

<< Da qui  si  vede il mare?>>.

Tralasciando  eventuali lacune  a riguardo della geografia e rovesciando il punto  di  vista, potrei  dire in alcune parti della Liguria costiera  dal  mare si possono  vedere le montagne.

Naturalmente avete compreso  che se ho  tutto  questo interesse per la Liguria è perché ci  abito.


  Il territorio  della Liguria  si  divide tra montagna e collina, lasciando  una striminzita striscia costiera ai  vacanzieri marini, quindi, paradossalmente, la si può definire una regione montana.



 Nelle foto  il rifugio  della Casa della Miniera e un tratto  di  sentiero riguardante l'Alta Via dei Monti  Liguri  nel Parco Naturale Regionale del Monte Beigua.

Le prime albe del  mondo  di Marco Albino  Ferrari


Mi piace il modo di scrivere appassionato  di  Marco Albino  Ferrari,  come del  resto mi piaceva la linea editoriale che aveva imposto al mensile Meridiani  e Montagne (da lui  fondata e diretta) e che, secondo  me, ha perso smalto  da quando lui l'ha abbandonata.

Le prime albe del  mondo  non dovrebbe mancare tra coloro  cha amano  la montagna: io  stessa,  camminatrice e non certo  alpinista, mi sono immedesimata in quelle storie di uomini  e donne che, dietro  alla spinta verso l'ignoto e la conoscenza, hanno percorso in passato i luoghi  inesplorati  della Terra.

Ho seguito i passi  di  Walter Bonatti, quelli  di  Reinhold Messner, di  Ninì Pietrasanta, di  Loulou Boulaz...

Ho avuto un brivido leggendo la fine tragica di Giusto Gervasutti quando il 16 settembre 1946, insieme al  suo  compagno  di  cordata Giuseppe Gagliardone, tentano  di  salire sul   Mont Blanc du  Tacul ma devono  rinunciare per il maltempo: 

<< Gervasutti fugge come un lampo verso il vuoto, precipita con le braccia che annaspano impotenti nell'aria,, sparendo nell'abisso  trasparente>>

E' anche in parte la storia dell'autore, di  come divenne direttore della prestigiosa rivista Alp (purtroppo da anni non più in edicola), curatore della collana I Licheni e autore di molti  altri libri  tra cui Frêney 1961; Il vuoto  alle spalle; Terraferma; In viaggio  sulle Alpi; La via del lupo.

 

Piccole curiosità

Dai libri  si impara  sempre,  anche quelle piccole cose alle quali non si è mai  pensato in precedenza.

A esempio da Le prime albe del mondo ho imparato  che la parola safari ha origini  arabe e che in lingua swahili significa viaggio  a piedi.

Ben più importante è la conoscenza della Tesi  di  Biella quando, nel 1987, si  era discusso appunto  a Biella presso  il Teatro  sociale, il modo di progettare  azioni spettacolari al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica sui  problemi  relativi  all'inquinamento e alla crisi  ambientale.

Ben prima della azioni degli attivisti  di ultima generazione.




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