
Saliceto (foto © caterinAndemme)

Saliceto oltre l'esoterismo (un incontro fortuito)
Saliceto oltre l'esoterismo (5° tappa GTL) è il titolo che ho dato al post scritto su IL blog di Caterina per evidenziare un incontro fortuito al termine di un'escursione che, dal borgo della Val Bormida di Millesimo (ma siamo in provincia di Cuneo), mi ha condotto al Santuario dell'Assunta di Gottasecca.
La mia intenzione era quella di corredare l'articolo con delle immagini del castello di Saliceto posto sull' antica Via del Sale, tra Piemonte e Liguria, inizialmente appartenuto al vescovo di Savona, poi al comune di Asti e, infine, dal 1251 al 1532 alla famiglia Del Carretto ( in seguito Carlo V donò il castello ai Savoia).
La storia del castello non si ferma, ovviamente a queste poche righe, posso solo aggiungere che nel 1689 il castello fu assediato dall'esercito spagnolo e raso al suolo, dopodiché, una volta restaurato, ci pensò Napoleone a farne nel 1796 un suo quartiere generale: alla fine, quello che possiamo vedere oggi è il risultato di successive ricostruzioni che lasciano comunque in vista i caratteri tipici delle architetture fortificate.
A questo punto svelo quale sia stato l'incontro fortuito del sottotitolo:
Pretendere di trovare un castello aperto ai visitatori fuori dall'orario di visita, per di più in un qualsiasi giorno feriale, rientra pienamente in quella categoria definita come le pie illusioni: fatto sta che la sottoscritta, pur non vivendo di illusioni, sa che in qualche modo la testardaggine a volte viene premiata e quindi il caso ha voluto che, nel momento in cui volgevo le spalle al portone chiuso, questo si apre facendo uscire una simpatica persone che mi chiede: <<Vuole visitare il castello?>>.
Quello che diverrà la mia guida per più di un'ora è Guido Araldo, autore di più di quaranta libri (quarantotto per la precisione, sempre che nel frattempo non ne abbia scritto altri), attento studioso che ha incentrato le sue ricerche sulla presenza dei templari nel Nord Ovest dell'Italia e sulle Alpi con una particolare attenzione a quattro siti ed esattamente: l'Abbazia di Staffarda, il castello della Manta, la Sacra di san Michele ma, soprattutto Saliceto definito (da l'autore, s'intende) il più straordinario paese esoterico al mondo, con reperti quali affreschi, bassorilievi e quadri databili dal 1300 al 1800 che palesano informazioni iniziatiche uniche a chi sappia vedere e non solo guardare.
Il mistero di Saliceto è l'opera in cui si palesa tutta la passione dell'autore per la materia dei suoi studi, nello specifico fornisce appunto quelle informazioni che solitamente al visitatore sono precluse.
Si entra nel campo dell'esoterismo e qui Guido Araldo mette subito in chiaro che non vuole convincere nessuno a riguardo, ma che il suo punto di vista (condivisibile o meno) ha il pregio di un'attenta analisi dei fatti, gli stessi che raccontano un altro modo di intendere la storia.
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